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martedì 26 febbraio 2013

Cassata siciliana




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giovedì 22 novembre 2012

Tra sole, mare e fuoco: Catania (seconda ed ultima parte)

Salve inguaribili viaggiatori,
continuiamo il nostro viaggio nella bella Catania, terra di sole e mare.

Se volete leggere la prima parte, non vi resta che cliccare su: Tra sole, mare e fuoco: Catania (prima parte)

Inutile dire che il “pezzo forte” di una vacanza nella città di Catania è rappresentato dal mare: il suo bellissimo
Un inguaribile viaggiatore a Catania
ed incantevole litorale si estende, seguendo il profilo dei vari comuni limitrofi, per circa 70 km, dalla foce del Simeto fino a giungere alle gole del parco naturale dell'Alcantara, un luogo da sogno e da visitare assolutamente.

Se amate l'arte e l'archeologia, ancora una volta Catania non vi deluderà.

Nonostante si sia per lungo tempo temuto che le varie colate laviche dell'Etna avessero cancellato la vecchia città di Catania, in realtà vi sono numerose testimonianze archeologiche dell'antica Catania, dai complessi termali fino al teatro che si trova sul versante sud della collina dell'acropoli.

Meritano una visita anche i resti dell'Odeon, visibili in piazza Stesicoro, e la necropoli di Catania.

Ma Catania non è solo archeologia: infatti, le varie conquiste e i rimaneggiamenti degli edifici operati a seguito degli eventi naturali hanno modificato il volto della città rendendolo un museo all'aria aperta, fra ghirigori barocchi e pietre nere di lava, osservate di lontano dall'Etna.

E proprio l'Etna è un'altra delle destinazioni obbligatorie per il viaggiatore in vacanza a Catania: A' Muntagna, come la chiamano colloquialmente i Catanesi, rappresenta un ever green del turismo in città, sia in inverno, quando si presta agli sport interessati alla neve, sia in estate quando il trekking sulle alture mostra paesaggi unici sulla città e sul mare.
Un inguaribile viaggiatore a Catania – Porto Ulisse

Visto che siamo in Sicilia, assolutamente da non dimenticare è un assaggio delle golosità tipiche della zona di Catania, partendo dalla famosa granita siciliana che, a quanto pare, in questa parte dell'isola si dice sia la più buona che esista.

Lasciatevi corteggiare da una granita al pistacchio con tanto di brioche col “tuppo” e di certo correre di nuova al bar per provare gli altri mille gusti di questo delizioso dolce al cucchiaio.

Se ancora non ci siete stati in quel di Catania, non esitate oltre: prendete un dei tanti voli last minute e con i vostri biglietti aerei in mano, dirigetevi verso questa magnifica città: ci lascerete il cuore!

Alla prossima meta.
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it

Se ti è piaciuto questo post, allora molto probabilmente ti piacerà anche: La città ideale: Urbino oppure Dove osano le aquile oppure Tindari: tra sacro e profano

SCHEDA TECNICA CATANIA


Per ulteriori informazioni:
Ufficio Informazioni
Palazzo Minoriti
Via Etnea, 63/65 - 95121 Catania
Tel. +39 095 4014070
Email: infoturismo@provincia.ct.it

Ufficio del Turismo
Via V. Emanuele,172 -95131 Catania
Tel. +39.095.742.5573 - Fax: +39.095.742.5515
Orario di apertura da Lunedì a Sabato 8:15-13:00 e 14:00-19:00
Email: bureau.turismo@comune.catania.it

Siti Web:
Assessorato provinciale al turismo: www.turismo.catania.it

Come si raggiunge:
In aereo:
Aeroporto Internazionale "Vincenzo Bellini" Fontanarossa Sito Web: www.aeroporto.catania.it
In auto:
Catania si può raggiungere comodamente in automobile, percorrendo l’Autostrada A18 Messina-Catania o l’Autostrada A19 Palermo-Catania.
In treno:
Linea Messina-Catania
In nave:
Catania, si può raggiungere anche con i traghetti cha partono ogni giorno da Napoli, Civitavecchia, Genova e Malta
Per maggiori informazioni su orari e prezzi consultate i siti delle seguenti compagnie di navigazione:
- www.tirrenia.it
- www.tttlines.it
- www.GrandiNaviVeloci.it
- www.grimaldi-lines.com
Sito ufficiale dell'autorità portuale di Catania: www.porto.catania.it
Distanze: Roma 810 Km, Milano 1.363 Km, Venezia 1.307 Km
Periodo consigliato: Tutto l’anno.

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martedì 6 novembre 2012

Tra sole, mare e fuoco: Catania (prima parte)

Salve inguaribili viaggiatori,

Un inguaribile viaggiatore a Catania
la meta che volevo oggi segnalarvi è una terra di acqua e di fuoco, ovvero Catania che è una delle città più belle d'Italia, anche se spesso non compresa all'interno delle rotte tradizionali turistiche più comuni.

Eppure non vi è alcun motivo per non considerare Catania come una regina del turismo, capace di offrire paesaggi così diversi e peculiari in un'area relativamente ristretta: si passa dal mare bellissimo della Sicilia per risalire lungo i pendii nerastri del vulcano Etna, per poi ridiscendere verso oasi e parchi naturalistici.

Catania, infatti, si pone come una meta turistica ricca di interesse, ideale per coloro che amano un turismo fatto di natura, di vivere quasi panico affacciati sul mare e sulla realtà naturalistica più sincera. Inoltre, non manca la parte culturale della città che permette di scoprire, anche solo passeggiando per le sue strade, tutta la sua storia, dall'antichissima fondazione per merito dei Greci, fino alle dominazioni più recenti.

Per arrivare a Catania, il modo migliore, considerato che si trova in Sicilia, è l'aereo e non è difficile riuscire a reperire delle offerte sui voli che permettano ai viaggiatori di volare a Catania con tariffe davvero convenienti.
Un inguaribile viaggiatore a Catania – Cattedrale di Sant’Agata

Essendo Catania un'antica città fondata nel lontano XIII secolo AC, l'etimologia della parola Catania resta un po' avvolta nell'oscurità: c'è chi vorrebbe far discendere questo nome dal prefisso di lingua greca katà- al nome dell'Etna (Aitnè, dal greco), in modo tale che Catania significhi “città appoggiata all'Etna.

C'è poi chi, come lo storico greco Plutarco, fa derivare il nome di Catania da katane, cioè grattugia, associando la denominazione della città alle asperità laviche del territorio.

Ad ogni modo, l'etimologia resta ancora un mistero, così come un mistero appare la bellezza della città di Catania, una terra da amare ancor prima di poggiarvi piede.

Nei prossimi giorni, continuerò a parlarvi di Catania.

Alla prossima.
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it

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SCHEDA TECNICA CATANIA


Per ulteriori informazioni:
Ufficio Informazioni
Palazzo Minoriti
Via Etnea, 63/65 - 95121 Catania
Tel. +39 095 4014070
Email: infoturismo@provincia.ct.it

Ufficio del Turismo
Via V. Emanuele,172 - 95131 Catania
Tel. +39.095.742.5573 - Fax: +39.095.742.5515
Orario di apertura da Lunedì a Sabato 8:15-13:00 e 14:00-19:00
Email: bureau.turismo@comune.catania.it

Siti Web:
Assessorato provinciale al turismo: www.turismo.catania.it

Come si raggiunge:
In aereo:
Aeroporto Internazionale "Vincenzo Bellini" Fontanarossa
Sito Web: www.aeroporto.catania.it
In auto:
Catania si può raggiungere comodamente in automobile, percorrendo l’Autostrada A18 Messina-Catania o l’Autostrada A19 Palermo-Catania.
In treno:
Linea Messina-Catania
In nave:
Catania, si può raggiungere anche con i traghetti cha partono ogni giorno da Napoli, Civitavecchia, Genova e Malta
Per maggiori informazioni su orari e prezzi consultate i siti delle seguenti compagnie di navigazione:
- www.tirrenia.it
- www.tttlines.it
- www.GrandiNaviVeloci.it
- www.grimaldi-lines.com
Sito ufficiale dell'autorità portuale di Catania: www.porto.catania.it
Distanze: Roma 810 Km, Milano 1.363 Km, Venezia 1.307 Km
Periodo consigliato: Tutto l’anno.

lunedì 30 luglio 2012

178 km da centauro da Trapani ad Agrigento

Salve inguaribili viaggiatori

l’inguaribile viaggiatore Samuele ci vuole raccontare il suo viaggio in motocicletta da Trapani ad Agrigento.

Ecco il suo racconto:
"Dopo una visita al mercato e agli edifici barocchi della città, Corso Vittorio Emanuele a Trapani è il miglior punto di partenza per dirigersi verso sud e seguire su due ruote le acque del Tirreno e perdersi in quelle dello stretto di Sicilia.

Ma prima di imboccare via Marsala e poi la strada costiera numero 21 verso lo specchio delle saline, è un piacere guidare tra le tortuose pendici del Monte San Giuliano fino alla splendida, medievale Erice; imperdibile una granita nelle pasticcerie della via centrale.

Lasciati il tempio di Venere e i vicoli fioriti, si ridiscende con il vento in faccia verso le acque rossastre della Riserva naturale Saline di Trapani e Paceco, tra le sagome dei mulini a vento, il giallo della fioritura delle margherite e il lilla delle viperine.

Qui i Fenici installarono le prime vasche per l'estrazione del sale e da qui si fila lungo la litoranea fino a Mozia (isoletta fondata dai Fenici a pochi metri dalla terraferma, protagonista di un delicatissimo miracolo bio-archeologico tra le isole dello Stagnone).

Poi Marsala: l'antica Marsa Alì ("il porto di Alì") si trova dopo 12 chilometri di strada fiancheggiata dai vitigni oltre i quali chi ama i luoghi evocativi può fermarsi davanti al mare che l'11 maggio 1860 vide lo sbarco dei Mille. Il centro merita una passeggiata, con sosta sul lungomare per una cena a base del sorprendente couscous locale.

In via Vincenzo Florio 1, un'altra tappa must per i gourmet: il Marsala delle gloriose cantine Florio, per degustazioni e acquisti.

Doppiato capo Boeo si imbocca la statale 115 per un allungo di 40 chilometri fino a Mazara del Vallo; attenzione ai tuffi, la costa è soggetta al fenomeno del marrobbio, il repentino cambiamento del livello delle acque con escursioni anche di un metro in pochi minuti.

Le Cave di Cusa (seguire la statale fino a Campobello e poi deviare a gomito verso sud per 3 km) sono il luogo remoto da cui si estraeva il tufo per i templi: per scorgere i segni delle incisioni nella roccia bisogna procedere lentamente tra gli aspri dislivelli.

Per gli amanti del genere, poco più a nord sorge Castelvetrano, la mecca delle olive "Nocellara del Belice", quelle al naturale e schiacciate.

Dopo una deviazione per la chiesa della Trinità di Delia, piccolo gioiello dell'architettura arabo-normanna immersa in un paesaggio d’eucalipti, palme e pini, si può finalmente avvicinare con meraviglia Selinunte, uno dei siti archeologici più ricchi di tutto il Mediterraneo: la città antica, l'acropoli, i templi della collina orientale e la necropoli si affacciano sul mar d'Africa, che si apre alla vista man mano che ci si avvicina.

Mollate la moto: il bagno nell'acqua cristallina con vista sulle rovine è impagabile.

Ripresa la statale 115 si punta verso Menfi, capoluogo di un territorio punteggiato dal verde della vite, dal viola del carciofo e dai colori degli alberi da frutto che sfocano con lo scorrere del paesaggio.

A Sciacca ci si può rilassare alle terme, note già ai romani, e rifocillarsi con una saporita pizza saccense, croccante e a base di cipolla.

Due le escursioni interessanti nella zona: la salita al monte San Calogero, da cui si scorge in lontananza la sagoma di Pantelleria, e quella a Caltabellotta, il rinfrescante paesino di montagna dalle architetture medievali e dalla Rocca che domina la vallata.

I veloci 60 chilometri tra Sciacca e Agrigento si spezzano a Eraclea Minoa, colonia fondata dai selinuntini sullo sperone roccioso di Capo Bianco: basta sedersi nella cavea, la scalinata riservata agli spettatori che dà verso il mare, per tornare con la mente al III secolo avanti Cristo.
Ai piedi del Capo si srotola una lunga spiaggia da favola con una fitta pineta.

Quando si giunge ad Agrigento l'occhio è rapito dalla Valle dei Templi con i suoi monumenti di calcarenite tufacea dorata che si stagliano caldi e severi tra il candore dei mandorli in fiore.

Se si cerca la pace dopo una giornata torrida, niente di meglio che una passeggiata serale nel centro della città di Pirandello (da visitare la sua casa natale, in contrada Caos) e una chiusura con cena in osteria a base di ricotta, olive e sarde salate."

Ringrazio Samuele per il tuo racconto molto interessante e se anche tu vuoi raccontarci un tuo viaggio particolare, basta che mi invii un’email a: inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it

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sabato 17 marzo 2012

Dove mangiare bene spendendo poco

a Palermo

Salve inguaribili viaggiatore

Un inguaribile viaggiatore a Palermo – Cattedrale
La cucina siciliana è conosciuta in tutta Europa e chi viaggia in questa splendida isola non può perdersi l’occasione di provare le specialità soprattutto a base di pesce che distinguono questa terra.


Una volta arrivati nel capoluogo siculo, la scelta di ristoranti è
naturalmente ampia e per chi vuole risparmiare ecco quelli che sono i posti che offrono il miglior rapporto qualità/prezzo.

Trattoria Supra I Mura

Si trova all’interno del mercato di Palermo e presenta un'ambiente semplice ma molto curato e pulitissimo. La cucina si presenta d’ottima qualità e il servizio rapido. Gli antipasti siciliani sono tutti buonissimi e tra questi troviamo: caponata, patate al forno, melanzane all'agrodolce, broccoletti, ecc. Per quanto concerne il menù, vale la pena provare specialità come gli spaghetti al pescespada e melanzane ai ravioli di pesce con carciofi e gamberetti, oltre che le polpette di pesce o di melanzane.

Cocoa Jazz Restaurant

Splendido ristorante nel cuore di Palermo che si distingue per l’ambiente tranquillo e raffinato con sottofondo musicale jazz o classico, di fronte al piccolo Giardino dei Giusti. Presenta piatti classici o tipici siciliani ma rivisitati in chiave moderna come il macco di fave con ricci e vongole. Il tutto è accompagnato da un servizio e un’accoglienza decisamente sopra la media.

Stravizi

Si trova all'interno dello storico quartiere della Kalsa e presenta un arredamento etnico ed una calda atmosfera informale, oltre che personale cordiale ed attento alle esigenze del cliente. Tra le specialità da provare spiccano: bruschette e panelle, la pasta con la bottarga, il fritto misto di pesce, gli spaghetti con ricci. Stravizi è da consigliare anche per le porzioni particolarmente abbondanti e i prezzi contenuti

I Manciatari

In questo ristorante caratterizzato da un'ambiente gradevolissimo e personale gentile, è possibile gustare piatti tipici della tradizione palermitana, quali la quarume, la stigghiola, le focaccine con milza, con panelle e crocchè, caldume, insalata di musso, caponata, polpette di sarde, spaghetti ai ricci e sarde a beccafico. Ottime le portate si per qualità che per quantità.

Se volete sapere cosa visitare a Palermo, vi consiglio di leggere il mio precedente articolo: Il capoluogo della trinacria.

lunedì 30 maggio 2011

Tindari: tra sacro e profano.

Salve inguaribili viaggiatori,
la meta che volevo oggi segnalarvi è Tindari, nota località turistica sulla costa tirrenica della Sicilia, in provincia di Messina.


Tindari è situata su un alto promontorio roccioso, domina tutto il golfo di Patti con una vista quasi a 360° sul mar Tirreno fino alle isole Eolie.

Un inguaribile viaggiatore a Tindari – area archeologica di Tyndaris Le origini di Tindari risalgono ai primi insediamenti greci nell’isola intorno al 396 a.C. La leggenda vuole che sia stato Dioniso di Siracusa a fondare la città di Tyndaris, intitolandola a Tindaro, re di Sparta e sposo di Leda, padre putativo dei Dioscuri Castore e Polluce, figli di Zeus.

A testimonianza di quel periodo rimangono ancora dei resti della grande muraglia in blocchi di pietra squadrati lungo il perimetro che un tempo delimitava i confini dell’antica città di Tindari. E’ possibile ammirarli già salendo su per la collina percorrendo la ripida salita che porta in cima.

Dell’antica Tindari (Tyndaris) oggi rimane un’area archeologica di notevole interesse sia storico che culturale, risalente al periodo ellenistico-romano della città. (foto sopra e sotto)
Distrutta più volte dai terremoti e dalle incursioni arabe, di Tyndaris rimangono i resti dell’imponente Basilica, centro nevralgico dell’amministrazione cittadina e dell’agorà, con le sue poderose arcate a botte, e alcuni quartieri residenziali, dette Insulae, divise perpendicolarmente dai Decumani (viali) in cui erano concentrate le ville dei patrizi (di cui restano dei preziosi pavimenti in mosaico), le terme e alcuni colonnati. Un inguaribile viaggiatore a Tindari – area archeologica di Tyndaris

A dominare la scena è il grande Teatro Greco, di cui però resta ben poco. Di costruzione greca, fu poi trasformato in arena per gladiatori sotto il dominio romano sfruttando la conformazione naturale della collinetta e il panorama sul golfo che offre una vista mozzafiato su un mare di un blu intensissimo. In estate è meta di concerti ed eventi teatrali di grande interesse.

All’ingresso dell’area archeologica di Tindari è stato edificato un Antiquarium in cui sono raccolti una parte dei reperti trovati durante gli scavi. Solo quattro sale ma ricche di piccole e grandi testimonianze del passato di Tyndaris: statue e busti in marmo dell’imperatore Augusto, fregi, capitelli ma anche suppellettili e utensili di uso comune di oltre 2000 anni fa.

Ma Tindari non è solo un sito archeologico: a un centinaio di metri di distanza ospita uno dei santuari mariani più visitati in Italia, il Santuario della Madonna Nera.
Meta di pellegrinaggio grazie ai numerosi miracoli attribuiti alla Madonna, nel santuario è esposta la statua di una Madonnina nera con bambino, scolpita in legno di cedro, dalle probabili origini orientali.(foto sotto)

 Un inguaribile viaggiatore a Tindari – statua della Madonna nera con bambinoLa leggenda racconta di una nave che, arenatasi dopo una tempesta proprio nella spiaggia sabbiosa al di sotto del promontorio, non poté riprendere il largo finchè non lasciò la statua sulla riva vicino a Tindari. La statua fu portata in cima alla collina in una piccola chiesetta e da allora divenne oggetto di venerazione da parte dei fedeli e dispensatrice di miracoli.

Dove sorgeva la chiesetta oggi sorge il moderno santuario, costruito in origine nel 1500 ma ristrutturato completamente nel 1979.
Poderoso nelle sue tre navate e il lungo colonnato in marmo policromo, ricco di mosaici moderni e vetrate multicolori, ospita al centro dell’altare maggiore il ricco baldacchino, sorretto da due angeli d’oro, della Madonna Nera.

All’esterno del santuario, sacro e profano si incontrano e si fondono in un miscuglio di fede e materialismo, alimentato dai tanti venditori di souvenir e dai bar/ristoranti concentrati nei pochi metri quadri della zona intorno al santuario e del piccolo borgo adiacente.
Dalla grande terrazza dinanzi al santuario si gode una vista particolare su Tindari, sulle isole Eolie e sui laghetti della laguna sottostante di Marinello, la spiaggia di sabbia finissima che cambia aspetto ad ogni marea.

Alla prossima meta.
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it

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SCHEDA TECNICA TINDARI (MS)


Per ulteriori informazioni:
Associazione Culturale Tindari
via Sgrilla n.5
98060 TINDARI (MS)
Email: info@tindari.org

Siti web:
Associazione Culturale Tindari: www.tindari.org

Come si raggiunge:
In aereo:
L’aeroporto più vicino a Tindari è quello di Catania che è collegato con il resto d'Italia e d'Europa da diverse compagnie aeree.
Se avete deciso di raggiungere Tindari in aereo, dovete atterrare all’aeroporto di Catania e potete dare un’occhiata alle offerte dei voli meridiana che potete prenotare direttamente sul loro sito www.meridiana.it
In auto:
Uscita FALCONE dell'autostrada A20 se si proviene da Messina
Uscita PATTI se si proviene da Palermo
Poi proseguire per Tindari lungo la Strada Statale n° 113
In treno:
Le Ferrovie dello Stato offrono una serie di collegamenti diretti per la Sicilia, con la possibilità di trasportare l'auto se partite dal Centro-Nord.
Vi consiglio di viaggiare in treno e di visitare Tindari approfittando di qualche last minute per soggiornare.
Tutti i treni a lunga percorrenza si fermano alla stazione di PATTI poi per raggiungere Tindari bisogna prendere i pullman di linea.
In traghetto:
Ci sono due modalità per raggiungere la Sicilia in traghetto:
- con quelli che partono ogni giorno da Villa S. Giovanni/Reggio Calabria o Salerno e che arrivano a Messina
- con traghetti che partono ogni giorno da Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli e Salerno e che arrivano a Palermo
In ogni caso, sia da Messina che da Palermo si può raggiungere Tindari in auto o in pullman di linea.

Distanze: Roma 756 Km, Milano 1304 Km, Venezia 1262 Km
Periodo consigliato: Tutto l’anno.

lunedì 23 maggio 2011

La perla del Mediterraneo:

Cefalù (Pa).


Salve inguaribili viaggiatori,
la meta che volevo oggi segnalarvi è Cefalù. Situata nella costa nord-occidentale dell’isola, si trova quasi a metà strada tra Palermo e Messina.

Centro balneare di grande richiamo nei mesi estivi, la città di Cefalù conserva anche un borgo medievale, ricco di bellezze architettoniche, che rappresenta il centro vitale di questa cittadina.

 Un inguaribile viaggiatore a Cefalù (Pa) – Panorama Appena arrivati a Cefalù, magari approfittando dei diversi voli last minute che la raggiungono, potete godere di una splendida vista su tutto il golfo circostante, fino al mar Tirreno, di un azzurro intensissimo, sul quale è facile scorgere i profili nebulosi delle isole Eolie.

Dal lungomare Giardina, meta di passeggiate in riva al mare sul quale si affacciano alcuni dei migliori ristoranti della zona, si arriva alle porte del borgo di Cefalù. Sebbene a poca distanza dal caos delle spiagge affollate d’estate, il borgo conserva quell’aspetto medievale e quel senso di pace che non ci si aspetterebbe. Passeggiando per la via Vittorio Emanuele si entra in contatto con il cuore della vita cittadina: botteghe di artigiani, prodotti tipici siciliani e ristorantini tradizionali, da cui si sprigiona sempre un odorino invitante della migliore cucina cefaludese, nonché bed&breakfast e bar alla moda.

Ma Cefalù non è solo sole e mare.
Il centro storico di Cefalù conserva ancora delle testimonianze preziose del suo antico passato, risalente all’età normanna. Proseguendo sempre per la via Vittorio Emanuele, la prima tappa di interesse storico-culturale è il Lavatoio Medievale.  Un inguaribile viaggiatore a Cefalù (Pa) - cefalù e la roccaRisalente in realtà al Cinquecento, prende il nome da un antico lavatoio che si trovava nei pressi di quello attuale. Rimangono le vasche scavate nella roccia, a cui si accede da una scalinata, e le quindici bocche di leone di ghisa da cui scorre ancora il torrente Cefalino, un fiumiciattolo dalle acque freddissime che si getta direttamente in mare.

Dalla via Vittorio Emanuele si arriva al Porticciolo dei Pescatori, un’insenatura naturale a ridosso delle case più vecchie del porto di Cefalù, da cui si gode una vista panoramica dell’intero borgo e del promontorio, detto La Rocca (foto sopra), che lo domina dall’alto. In questo stesso caratteristico porticciolo è stata girata una scena del film di Giuseppe Tornatore, “Nuovo Cinema Paradiso”.

Ma per conoscere davvero l’essenza di Cefalù bisogna addentrarsi verso il centro, attraverso le viuzze che si snodano parallele tra gli antichi palazzi e le chiese antiche. Passeggiando per la via Mandralisca ad esempio, si accede ad una delle vie più caratteristiche della zona.

Oltre ai palazzi baronali del diciottesimo e diciannovesimo secolo, sorge il museo Mandralisca che ospita un’importante collezione d’arte e una serie di reperti archeologici risalenti all’epoca greco-romana dell’antica Kephaloidion, un tempo proprietà del barone Piraino di Mandralisca, signore di Cefalù dell’Ottocento. Tra questi, Ritratto d’Ignoto, opera pittorica di Antonello da Messina.
 Un inguaribile viaggiatore a Cefalù (Pa) – Chiesa del PurgatorioRisalendo la via Mandralisca ci si ritrova nel salotto buono della cittadina di Cefalù, piazza del Duomo.

Il monumento più importante di Cefalù, segno distintivo della cittadina nel mondo, il Duomo appunto, risale all’epoca normanna e fu fatto costruire da Ruggero II d’Altavilla nel 1131.
Il Duomo-fortezza domina il borgo dall’alto delle sue due torri e conserva al suo interno preziosi mosaici di epoca bizantina, tra cui si distingue il Cristo Pantocratore, che occupa l’intera cupola sopra l’altare centrale.

Dalla piazza del Duomo ci si inoltra per il corso Ruggero, ricco di monumenti, palazzi nobiliari ottocenteschi e chiese antiche, tra i quali meritano una citazione la Chiesa del Purgatorio (foto a sinistra)e l’Osterio Magno, un tempo palazzo di Ruggero II.
Imperdibile un’escursione sulla Rocca, il promontorio che domina Cefalù: oltre a una vista mozzafiato si possono ammirare i resti del tempio di Diana del V secolo a.C., fulcro delle origini greche della città.
Una cittadina affascinante, perla del Mediterraneo e simbolo della più bella Sicilia.

Alla prossima meta.
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it

Se ti è piaciuto questo post, allora molto probabilmente ti piacerà anche: La città ideale: Urbino oppure Il tempio ed il teatro di Segesta (TP). oppure Tour in auto d’epoca nella valtenesi.

SCHEDA TECNICA CEFALU’

Per ulteriori informazioni:
Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cefalù (A.A.S.T.)
90015 Cefalù (Palermo) - Corso Ruggero, 77
Tel. +39 0921 421050 - Fax +39 0921 422386
Email: info@cefalu-tour.pa.it

Siti web:
Cefalù Sicily: www.cefalu-sicily.it

Come si raggiunge:
In aereo:
L’aeroporto più vicino a Cefalù è quello di Palermo è collegato con il resto d'Italia e d'europa da diverse compagnie aeree.
In auto:
Autostrada A3 Salerno Reggio Calabria, poi il traghetto Reggio Calabria-Messina e poi l’autostrada A20 Messina-Palermo
Per raggiungere Cefalù si prosegue sino allo svincolo di Buonfornello, per poi proseguire sulla strada statale 113.
In treno:
Le Ferrovie dello Stato offrono una serie di collegamenti diretti per la Sicilia, con la possibilità di trasportare l'auto se partite dal Centro-Nord.
Tutti i treni a lunga percorrenza si fermano alla stazione di Cefalù.
In traghetto:
I traghetti partono giornalmente da Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli con arrivo a Palermo, poi si può raggiungere Cefalù in auto o in pullman di linea

Distanze: Roma 856 Km, Milano 1404 Km, Venezia 1362 Km
Periodo consigliato: Tutto l’anno.

martedì 26 aprile 2011

Il capoluogo della trinacria:

Palermo.


Salve inguaribili viaggiatori,
la meta che volevo oggi segnalarvi è Palermo.
Il capoluogo della Sicilia è una meta ambita da tantissime persone, soprattutto da chi ama il mare e la buona cucina. Palermo è la città che riesce a raccogliere tutti gli elementi più caratteristici della città più araba d’Italia.


Un inguaribile viaggiatore a Palermo – CattedraleL’accoglienza che la città di Palermo e del popolo palermitano saprà offrirvi è qualcosa di davvero eccezionale, a parte che non parliate male della loro città ovviamente. Il passato multietnico della città, si può ammirare nei monumenti sparsi per le varie zone di Palermo.

Tra i migliori monumenti da non perdere a Palermo vi segnaliamo: La Cattedrale di Palermo (foto a sinistra), monumento utilizzato come tempio, moschea e infine chiesa. Secondo alcuni racconti, al posto della Cattedrale prima c’era un tempio consacrato alla Vergine Maria.
La conquista di Palermo da parte dei Normanni, ha lasciato sulla chiesa una forte impronta bizantina.

Tra gli altri luoghi caratteristici di Palermo, segnaliamo il Cimitero sotterraneo dei frati Cappuccini impropriamente chiamato “Catacombe di Palermo“.
Le salme dei frati defunti sono pressoché intatte dal 1599, grazie ad antiche opere di conservazione che solamente i frati cappuccini conoscevano. Questo rende le Catacombe di Palermo una delle mete turistiche più apprezzate dai visitatori.

L’itinerario della visita di Palermo prosegue verso la Chiesa della Martorana (foto sotto), più comunemente conosciuta come la Santa Maria dell’Ammiraglio. La sua costruzione risale al 1143 e dimostra l’influenza bizantina di quel tempo. Le monache del convento, inventarono dolci a forma di frutta fatti con il marzapane e da qui, deriva il nome dei dolci famosi di Palermo: la Frutta Martorana.

Un inguaribile viaggiatore a Palermo – chiesa della martoranaChi ama i musei, non può assolutamente perdere il Museo Archeologico Regionale, uno dei più importanti di tutto il Mediterraneo. Al suo interno sono gelosamente custoditi reperti che ripercorrono la storia della città di Palermo.
Potrete ammirare le collezioni che narrano la storia della Sicilia, con i suoi dominatori e i resti di un passato che vive ancora per le strade di Palermo.

Anche gli amanti dell’opera lirica trovano soddisfazione a Palermo, in quanto vi è il teatro più grande d’Italia, il teatro Massimo Vittorio Emanuele che fu inaugurato la sera del 16 maggio 1897

Se volete vivere da veri palermitani, non potete non fare un giro al mercato della Vucciria, che è uno dei mercati con più tradizione a Palermo.

Infine, dovete assolutamente provare i prodotti tipici dell'enogastronomia tradizionale di Palermo: pane e panelle, pasta con le sarde, frutta martorana e il pecorino salato.

Alla prossima meta.
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it

Se ti è piaciuto questo post, allora molto probabilmente ti piacerà anche: La città ideale: Urbino. oppure Il tempio ed il teatro di Segesta (TP). oppure Relax e natura a Lagonegro.

SCHEDA TECNICA PALERMO

Per ulteriori informazioni:
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L'aeroporto di Palermo è collegato con il resto d'Italia e d'europa da diverse compagnie aeree che offrono diversi voli low cost
In auto:
Autostrada A3 Salerno Reggio Calabria, poi il traghetto Reggio Calabria-Messina e poi l’autostrada A20 Messina-Palermo
In treno:
La stazione principali di Palermo è la stazione centrale (in piazza Giulio Cesare).
In traghetto:
I traghetti partono giornalmente da Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli.

Distanze: Roma 921 Km, Milano 1473 Km, Venezia 1424 Km
Periodo consigliato: Tutto l’anno.

martedì 12 maggio 2009

Il tempio ed il teatro di Segesta.


Salve inguaribili viaggiatori,
la meta che volevo oggi segnalarvi è il parco archeologico di Segesta in provincia di Trapani.
Storicamente Segesta fu eterna rivale della città di Selinunte, con la quale si contendeva i territori confinanti e sulla quale Segesta ebbe la meglio nel 409 A.C. grazie all'aiuto dei Cartaginesi, propri alleati.


La zona archeologica di Segesta è vicina ad Alcamo e Trapani e sorge, sulla collina di Barbaro, a circa 6 Km dall'abitato di Calatafimi in una zona selvaggia e rocciosa un tempo quasi inaccessibile.
Un inguaribile viaggiatore a Segesta (TP) – TempioIl primo monumento che vi consiglio a di visitare a Segesta è ll tempio (foto a sinistra) di perfetta architettura greco-sicula che è il meglio conservato della Sicilia.

Il tempio è imponente, molto bello e suggestivo ed era un periptero greco-siceliota di 36 colonne di calcareo conchiglifero, di cui 6 su ognuno dei due frontespizi e 14 su ciascuno dei due lati disposto, secondo l'uso religioso del tempo, da levante a ponente.
Si pensa che il tempio di Segesta, di stile dorico, non sia mai stato terminato, anche perché non presenta resti della cella e della copertura e che non è mai stato dedicato a nessuna divinità e per questo fatto si sia preservato nel corso dei secoli dai vari "conquistatori" che passarono in Sicilia.

Il secondo monumento che vi consiglio di vedere è il teatro (foto sotto) che compare dalla cima della collina sulla quale è stato edificato nel III sec. a.c. in periodo ellenistico. Un inguaribile viaggiatore a Segesta (TP) – TeatroIl teatro, costruito sul versante nord dell’acropoli di Segesta, si apre su un vasto panorama dominato dal monte Inici; a destra lo sguardo arriva fino al golfo di Castellammare.

Nel complesso, il teatro di Segesta poteva contenere circa 4000 spettatori ed è costituito da un perfetto e vasto emiciclo di 63 m di diametro sistemato su un pendio roccioso.
Il teatro è in funzione ancora oggi durante il periodo estivo e la stagione teatrale varia dalla prosa ai concerti di musica leggera classica e richiama spettatori da tutto il mondo che possono assaporare, in un legame senza tempo, le grandi tragedie e commedie che avvincevano gli Antichi.

Vicino al teatro si possono vedere i resti di un castello o, per meglio dire, della dimora del signore che agli inizi del XIII secolo si stabilì sulla cima del Monte Barbaro.
Della costruzione originaria rimane solo il piano terra, ma si suppone fosse dotata di un piano superiore che costituiva la parte propriamente residenziale della famiglia del signore.

La vita della dimora signorile si svolse tutta nel corso del 200: sorta agli inizi del secolo, venne ristrutturata nel secondo quarto, poi abbandonata intorno alla metà del secolo. La sua rovina si protrasse per molto tempo e fu comunque molto graduale, non escludendo anche le funzioni di rustico ricovero.

Dopo un lungo periodo di abbandono, nel 1989 si decise di compiere degli scavi ed il castello era totalmente ricoperta di terra, sassi e vegetazione che ne nascondevano l’effettiva consistenza.
La moschea di Segesta si può datare con sicurezza al XII secolo e fu certamente costruita dalla comunità musulmana che si stabilì sulla cima del Monte Barbaro in quell’epoca.
La costruzione della moschea, avvenuta nel periodo di dominazione normanna dell'isola è un simbolo di un'integrazione culturale e religiosa dei musulmani presenti all’epoca in Sicilia.

La moschea di Segesta (foto sotto), la più antica testimonianza musulmana in Sicilia, è lunga 20 m e larga 11 m ed era in origine divisa in due navate, parallele al muro della qibla (che indica la direzione della preghiera, verso la Mecca).
Un inguaribile viaggiatore a Segesta (TP) – scavi archeologiciProprio al centro di questo muro, per segnalarne la peculiarità, si apre la nicchia del mihrab, elemento presente in tutte le moschee antiche e moderne.

E’ stata proprio la scoperta di questa nicchia a permettere di attribuire al semplice edificio rettangolare la funzione di moschea.
La distruzione della moschea di Segesta dovette avvenire agli inizi del XIII secolo in seguito all’arrivo di un signore cristiano che costruì il vicino castello.
Alla stessa comunità musulmana che frequentava la moschea si possono anche attribuire alcune abitazioni ed il cimitero di rito musulmano rinvenuto nei pressi del teatro.

Dopo aver visitato il parco archeologico di Segesta potete andare in una dei ristoranti di questa parte della Sicilia e così avere la possibilità di assaporare dell’ottimo pesce fresco ed anche alcuni dei piatti tipici che la Sicilia vi offre, tra i quali vi ricordo: gli arancini con carne e piselli, i vermicelli con melanzane, la zuppa di fave, le sarde a beccafico alla palermitana e la caponata di melanzane.

Tra i dolci tipici vi ricordo gli sfinci, la cassata alla siciliana e gli immancabili cannoli alla siciliana.
Segesta è una delle tante bellezze che una terra piena di fascino come la Sicilia offre ai viaggiatori interessati all’arte, alla cultura ed ad un mare incontaminato.

Alla prossima meta.
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it

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SCHEDA TECNICA SEGESTA

Per ulteriori informazioni:
Azienda Provinciale Turismo
Via San F.sco D'Assisi, 27 Trapani
tel. 0923/545511 fax 0923/29430
Email: apttp@apt.trapani.it

Sito Web:
Sito Azienda Provinciale Turismo: www.apt.trapani.it/Segesta

Come si raggiunge:
In auto:
Autostrada A29 (Palermo-Trapani) - Uscita Segesta
In treno:
linea Palermo-Trapani - stazione Calatafimi
Distanze: Roma 1000 Km, Milano 1545 Km, Venezia 1503 Km
Periodo consigliato: Tutto l’anno